Italia – Artista

Rosa Mundi

Nome opera

– Prigionieri
– Mare Internum Nostrum CE
– Sguardo Abramitico
– Lo sguardo tagliente
In questa “tela” Rosa Mundi esplora il concetto di relativismo culturale, partendo dallo sguardo sul mondo, ponendosi dalla parte dell’osservatore. L’occhiale e la sua lente diventano metafora del filtro personale irrimediabilmente presente nello sguardo, nel vedere di ciascun essere umano. Il vissuto e la cultura specifica del vissuto di un uomo determina molte delle sue prospettive sul mondo, sugli altri individui e sull’evolversi e le cause degli eventi. Questa esperienza, via via sempre più fitta, del vivere lascia così traccia nel giudizio e nelle valutazioni. Lo sguardo diviene così prigioniero dell’esperienza tangibile e interiore dell’individuo, ritrovando una sua forma nuova nel pensiero dell’uomo, frutto proprio della sua specifica esperienza umana. Lo sguardo di ciascun uomo sulla medesima cosa o sul medesimo evento, non è mai identico, è sempre speciale. E questa specialità viene rappresentata da Rosa Mundi con una foglia d’oro, che pare semplicemente poggiata o fiorire all’apice della parte centrale della montatura dell’occhiale, a rappresentare altresì la bellezza delle diversità e convergenza di opinioni e di vedute. Il relativismo giuridico secondo l’artista è un fenomeno classico della conoscenza e dell’esperienza umana da cui non si può prescindere. Pertanto con questa opera Rosa Mundi vuole affermare l’esistenza e pertanto la coesistenza, in contrapposizione a quello che spesso è la pretesa ed armata assolutezza di una valutazione assiomatica, della legittimità e del valore del pensiero libero. La foglia d’oro rappresenta la bellezza e la leggerezza del pensiero, indipendentemente dalla sua condivisibilità, nella sua varietà e estemporaneità al fluire delle stagioni.
Rosa Mundi trasforma l’occhiale fornitole come materiale plastico “tela” del suo estro artistico come occasione di riflessione sull’orizzonte geografico e politico dell’Europa unita, denominata “Unione Europea”, soffermandosi sul significato della parola confine che pone limite al proprio orizzonte. Per UE il confine sud geografico è dato dalle acque territoriali del Mare Mediterraneo che gli antichi appellavano Mare Internum Nostrum, proprio a significare il suo essere luogo di unione, scenario di congiunzione tra le coste italiane, spagnole, dalmate, francesi, albanesi, croate, greche, turche, cipriote un tempo romane e galle per la maggiore, con le acque egiziane, fenicie, cartaginesi, oggi tunisine, algerine, marocchine, irachene, israeliane, egiziane, libanesi, libiche. In quel mare, in questo stesso mare non si compiono più da tempo guerre per la conquista delle rotte o delle terre ma vere e proprie tragedie di uomini inermi, spesso incapaci di nuotare, che alla ricerca della libertà, della salvezza, di un paese migliore di quello in cui sono nati sfidano la forza del mare, cedendo il più delle volte alla sua furia. Non c’è giustizia divina o umana che possa essere di conforto a quello che accade, la sagoma cesellata da Rosa Mundi sopra la montatura degli occhiali ricorda gli occhi di una civetta, simbolo della giustizia, ed in parte la carcassa di una delle tante scialuppe di fortuna sventrate dagli scogli e dimoranti oggi negli abissi del mare. Le lenti sovrapposte a quelle preesistenti sono invece ricavate dalle palline di plastica dei giochi a sorpresa dispensati nei distributori della comunità europea con apposto il logo “made in europe” ossia CE. Sono due mezze sfere trasparenti che, una volta indossato l’occhiale, danno l’impressione di essere in fondo al mare, in un mondo parallelo pieno d’acqua che nel contempo nella parte centrale ha incisa l’appartenenza al territorio della Comunità Europea”. Questo secolo passerà alla storia per il confine geografico Europeo, per la plastica che è stato capace di depositare, per le morti a cui ha assistito inerme e soprattutto dal limite della comprensione del proprio orizzonte che volgarmente in italiano è racchiuso nel detto “non vedere oltre il proprio naso”. Rosa Mundi con questa opera vuole narrarci anche il futuro di una ipotetica archeologia subacquea, i reperti che nei prossimi secoli gli archeologi potranno ritrovare in fondo al mare e che racconteranno della nostra comunità europea made in 1900/2000.
Rosa Mundi ha creato un occhiale abramitico, un occhiale dove la stella di David, la croce e l’occhio di Dio coesistono insieme come negli avvenimenti e nell’ordine di apparizione del credo religioso nell’esperienza umana. Le religioni con il loro credo, le loro dottrine ed i loro dogmi filtrano lo sguardo sul mondo dei loro fedeli ed adepti. La coesistenza nel medesimo occhiale di credi oggi considerati lontani e spesso in contrapposizione, se non addirittura in guerra, vuole rammentare l’origine comune della figura di Abramo e nell’essere una figlia dell’altra a prescindere dalla considerazione monoteista della visione di un unico Dio. La Stella di David, la Croce e l’Occhio di Allah di colore giallo rivelano la conoscenza, l’auspicata solarità e luce che la fede e la religione dovrebbe portare all’uomo nella sua esperienza terrena come una lente che offre e rivela una verità non perfettamente visibile ad occhio nudo e per la quale bisogna avere fede e seguire un percorso iniziatico e conoscitivo attraverso le sacre scritture, ossia la Bibbia, il Vangelo ed il Corano. L’occhiale e lo sguardo abramitico è a sua volta una accezione di un’altra opera dell’artista dedicata al relativismo culturale, in questo caso incarnato in quello scaturente dal proprio credo religioso nel quale sin dalla nascita ci si trova casualmente intrinsi. La visione abramitica, da rivelata può divenire se mal utilizzata o considerata unica e superiore alle altre, strumento di guerra e di non di pace, di sopraffazione e di morte e non di conoscenza e di vita. Lo sguardo abramitico Rosa Mundi lo intende come una riflessione alla forza ed al potere della fede e dell sguardo sul mondo che in potenza può condurre all’amore, grande motore dell’uomo, o al male se usato contro un’altra uomo e in modo assolutistico come conoscenza superiore del sapere divino.
Rosa Mundi ha creato un occhiale abramitico, un occhiale dove la stella di David, la croce e l’occhio di Dio coesistono insieme come negli avvenimenti e nell’ordine di apparizione del credo religioso nell’esperienza umana. Le religioni con il loro credo, le loro dottrine ed i loro dogmi filtrano lo sguardo sul mondo dei loro fedeli ed adepti. La coesistenza nel medesimo occhiale di credi oggi considerati lontani e spesso in contrapposizione, se non addirittura in guerra, vuole rammentare l’origine comune della figura di Abramo e nell’essere una figlia dell’altra a prescindere dalla considerazione monoteista della visione di un unico Dio. La Stella di David, la Croce e l’Occhio di Allah di colore giallo rivelano la conoscenza, l’auspicata solarità e luce che la fede e la religione dovrebbe portare all’uomo nella sua esperienza terrena come una lente che offre e rivela una verità non perfettamente visibile ad occhio nudo e per la quale bisogna avere fede e seguire un percorso iniziatico e conoscitivo attraverso le sacre scritture, ossia la Bibbia, il Vangelo ed il Corano. L’occhiale e lo sguardo abramitico è a sua volta una accezione di un’altra opera dell’artista dedicata al relativismo culturale, in questo caso incarnato in quello scaturente dal proprio credo religioso nel quale sin dalla nascita ci si trova casualmente intrinsi. La visione abramitica, da rivelata può divenire se mal utilizzata o considerata unica e superiore alle altre, strumento di guerra e di non di pace, di sopraffazione e di morte e non di conoscenza e di vita. Lo sguardo abramitico Rosa Mundi lo intende come una riflessione alla forza ed al potere della fede e dell sguardo sul mondo che in potenza può condurre all’amore, grande motore dell’uomo, o al male se usato contro un’altra uomo e in modo assolutistico come conoscenza superiore del sapere divino.

Anno

2020/2021

rosa-mundi-artist-italy-moi-aussi-art-gallery

Prigionieri

rosa-mundi-artist-moi-aussi-art-gallery
Mare Internum Nostrum CE
rosa-mundi-artist-italy-moi-aussi-art-gallery

Sguardo Abramitico

rosa-mundi-artist-artwork-moi-aussi-art-gallery
Lo Sguardo Tagliente

Biografia

Rosa Mundi nasce in coincidenza delle coordinate 5° 26’23 ‘’ N 12° 19’ 55’’ E. Il suo è uno pseudonimo d’artista. Prestata all’arte e alla fotografia da più di un ventennio, viaggiatrice instancabile, amante di gatti e appassionata di esoterismo, oggi Rosa Mundi vive tra due isole di mare e un’isola di fiume. Ciò che predilige è la trasposizione in arte di vicende reali, tratte dal quotidiano, e di fenomenologie ambientali. Il suo percorso laboratoriale parte dalla fotografia, reinterpretando in un fantasioso e costante dialogo la realtà e l’immaginario, per spingersi sino a produzioni video e installazioni miste ottenute attraverso l’utilizzo di vetro, tessuto, ferro, acciaio e strutture lignee.

Formazione accademica

Frequenta corsi di Pittura, Scultura, Coreografia e Storia dell’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, l’Accademie des Beaux Arts di Strasburg e l’Ecole Martenot di Paris.

Carriera artistica

Dal 1992 ad oggi ha esposto in numerose città di tutto il mondo: Amsterdam, Strasburgo, Venezia, Parigi, Deauville, Vimoutiers, Canapville, Neuilly sur Seine, Il Cairo, Nuweba, Ras Saitan, Messina, Tindari, Selinunte, Taormina, Palermo, Salemi, Castelporrona (Grosseto), Montecarlo (Lucca), Siena. Nel 2016 viene selezionata dal Politecnico di Torino per esporre nello spazio arte Thetis in occasione della Biennale Internazionale Architettura di Venezia 2016. All’Arsenale da Maggio a Novembre presenta nell’ambito della mostra Gang City l’opera “Lupara al Borotalco”. Anni dopo, partecipa anche alla Biennale Arte Contemporanea di Venezia 2011. Attualmente sono in corso esposizioni di opere di Rosa Mundi sia in Italia sia all’estero grazie a BIAS 2020. Tra il 2017 e il 2019 l’artista ha esposto sia in Italia (Sicilia, Veneto, Piemonte) sia in Francia, Olanda, Egitto, Australia. Particolarmente intenso il 2016, anno in cui Rosa Mundi ha esposto presso il Castello di Morsasco (personale fotografica “The Stone” patrocinata da Asso Castelli e dalla Regione Piemonte), è diventata co-worker del progetto Dimora Oz e ha partecipato all’esposizione internazionale finlandese “Piexelache” , a Helsinki, con l’installazione ‘Video Virtual Mapping Admid Animals Morph Empathic Phisiognomy ‘ sul tema dell’empatia, rielaborando i principi della camera oscura di Gian Battista La Porta. Nel 2015 ha scritto la sceneggiatura e firmato la co-regia del film “L’altra faccia di Corleone” oltre a presentare presso Palazzo Monte di Pietà (Palermo) la mostra itinerante “Sicilia – Il Volto di un’umanità”, patrocinata dall’ABI ed esposta nelle sedi centrali delle principali banche italiane. Risale invece al 2014 la partecipazione di Rosa Mundi alla mostra collettiva “The Power of Diversity” per l’UNESCO DESS, all’interno della Chiesa serpottiana dei Tre Re a Palermo.

Progetto Bias

Nel 2016 Rosa Mundi porta a compimento un grande progetto scritto nel 2009: una performance interdisciplinare dal nome BIAS che si prepara a diffondere in modo globale l’innovativo concetto di una Biennale transnazionale di arte incentrata sulla spiritualità dell’artista e non più sulla sua nazionalità o lingua. Tutto ha inizio con esposizioni a Palermo presso il Museo RISO – Palazzo Belmonte, la Cattedrale, Palazzo delle Aquile e Chiesa dei Teatini. BIAS è un appuntamento biennale che si svolge principalmente in Sicilia, isola che l’artista ha eletto tra le sue principali terre ispiratrici per poi aprirsi a tanti altri luoghi e città storiche tra Europa, Asia, Oriente, Africa nelle settimane successive all’inaugurazione. Il 2020 segna con successo la Terza edizione di BIAS focalizzata sul duplice tema di Tempo e Gioco, reinterpretato da 100 artisti selezionati in tutto il mondo.