Italia – Artista

Giulia
Bortolini

Nome opera

FRATERNITY
“Diamoli la Pasqua tutti i giorni!” – disse Michele Ferrero ai suoi collaboratori, nel 1974, quando diede l’input per lo sviluppo di un prodotto che segnò intere generazioni: l’Ovetto Kinder. “Sapete perché ai bambini piacciono tanto le uova di Pasqua? – chiese il patron dell’azienda – “Perché hanno le sorprese dentro”. Le sorprese dipinte a mano degli anni ’90, in particolare, sono oggi dei tesori da collezione, custoditi gelosamente dagli appassionati proprietari di tutto il mondo. L’ovetto regalava un sorriso e faceva vivere l’emozione della scoperta. Per un bambino la realtà non importa, perché sarà sempre accompagnato dalla sua immaginazione. Non gli serve molto per essere felice. Il mondo dell’infanzia è un mondo incantato. I bambini guardano ad ogni cosa con gli occhi della meraviglia. Si lasciano affascinare da tutto ciò che li circonda. Questa è la loro forza, ma anche la loro debolezza. Da qui la necessità di proteggere questo universo e di promuoverlo affinché rimanga vivace nel cuore degli adulti. Soltanto l’immaginazione può sollevarci su un piano più alto, ampliare il nostro orizzonte e trasformare così la nostra visione della vita. Se siamo ispirati e sostenuti dall’immaginazione, gli avvenimenti non ci appaiono più come esclusivamente appartenenti al piano fisico e quindi soggetti alla legge della gravità e dell’inerzia, ma divengono innanzitutto accadimenti dell’anima e come tali possono essere meditati, trasfigurati, trasformati dalla capacità creativa della nostra intelligenza. Facendo leva sui ricordi dell’infanzia, queste due opere vogliono essere un’allegra provocazione a non prendersi troppo sul serio e a non perdere mai quello spirito inquisitivo, spensierato e pieno di entusiasmo con cui siamo venuti al mondo. C’è un bambino interiore dentro ognuno di noi che aspetta di essere interpellato e in fin dei conti, cosa più della creatività ci permette di continuare imperterriti, segretamente, a giocare e a divertirci? È un grande onore per la bambina che c’è dentro di me, portare i miei piccoli grandi compagni d’infanzia, a fare parte di un progetto contemporaneo come questo, dandogli così una nuova opportunità di emozionare, divertire e ispirare.
Giulia Bortolini

Anno

2021
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FRATERNITY #1
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FRATERNITY #2

Biografia

Giulia Bortolini
(1989) nasce e cresce nelle Dolomiti, fino a che si trasferisce prima a Milano e poi a Londra per conseguire una laurea in Economia della Moda, presso l’Istituto Marangoni. Proprio a Londra emerge il suo lato creativo, si avvicina alla fotografia e fonda The Skolz nel 2012: una raccolta di scatti che ritraggono un mondo accolto con la curiosità e l’innocenza di un bambino, che osserva attentamente la realtà che lo circonda, con un approccio libero e giocoso, senza filtri o condizionamenti. Questa apparente spontaneità è frutto di una precisa riflessione estetica e di un raffinato utilizzo del colore. The Skolz è leggero e di facile lettura, ma coltiva sentimenti profondi. Giocare, in fondo, è una cosa seria.

Nel 2017 intraprende una carriera nel mondo dell’hospitality: ristruttura ed avvia due casevacanza nelle Dolomiti, Chalet d’Ert e La Pita Agordina, collaborando a stretto contatto con lo scultore e arredatore ladino Helmut Pizzinini, suo mentore ed attuale compagno. Nel 2020 partecipa con tre fotografie ad una mostra collettiva di artisti ladini, presso il Messner Mountain Museum Ripa di Brunico, Italia. Precedentemente a ciò, ha esposto nel 2012 a Fabrica 584 nel quartiere londinese di Hackney, all’evento Aperitivo al Verde di Castello di Godego (TV) nel 2015 e all’Hotel Rosa Alpina di San Cassiano (BZ) nel 2017.