Colombia – Artista

Giovanni
Randazzo

Nome opera

Minima Lumina
Minima Lumina/Oggetto sonoro e protesi della visione Il dispositivo che ho sviluppato per il progetto Moi Aussi nasce da una serie di riflessioni fatte nel 2019 sul contesto sociopolitico attuale della Colombia. Il contesto ancora non cambia.
Minima Lumina
C’è un’ambiguità latente nei processi sociopolitici che si sono sviluppati negli ultimi anni in Colombia. Il processo di pace, costantemente ostacolato dai partiti di destra e dai conservatori, la partenza dei guerriglieri dalle montagne e la consegna delle armi, costituiscono, allo stesso tempo, la strada verso uno squilibrio della conservazione di alcuni ecosistemi naturali e del degrado della biodiversità che in precedenza era in qualche modo tutelata dalla presenza di questi gruppi illegali. L’incuria e l’incapacità del governo centrale di proteggere le nostre risorse naturali e la biodiversità del nostro territorio, ha lasciato le ricchezze naturali del nostro paese nelle mani di sfruttatori illegali e ambiziosi proprietari terrieri che cercano senza scrupoli d’impadronirsi d’immensi territori per l’allevamento del bestiame e l’estrazione mineraria. La situazione di instabilità politica e sociale ha raggiunto un punto di svolta, esacerbata dal massacro sfrenato di leader sociali, difensori dei nostri territori e delle nostre risorse, difensori dei diritti umani. In tale situazione è nata una forza che resiste, che critica il governo, che rifiuta la politica corrotta e che si batte per i diritti fondamentali della vita e per la protezione delle nostre risorse naturali. Si tratta di una nuova generazione di giovani consapevoli, attivisti e non, studenti per la maggior parte; una grande resistenza crescente di “piccole luci”, come le chiamerebbe Pier Paolo Pasolini, pronti a dare la vita per una Colombia migliore. Minima Lumina è un progetto a lungo termine che cerca di generare opere che permettano di riflettere su questo cruciale momento storico della Colombia e prendere posizione, dalla parte della luce, dalla parte delle piccole luci che combattono contro le scure forze della politica corrotta e fascista del nostro paese.
L’opera Il dispositivo che ho sviluppato per il progetto Moi Aussi suggerisce in qualche modo il fenomeno chiamato Sinestesia, attraverso il quale la percezione di un senso è in qualche modo collegata ad un altro. Nel caso di questo lavoro un senso è connesso all’altro e allo stesso tempo il primo funge da protesi al secondo. In un Paese dove il “chiudere un occhio/fare i finti tonti” diventa una patologia comune che determina il malfunzionamento delle dinamiche politiche ed economiche; dove la facoltà di vedere, malata, così insufficiente, e limitata, ha bisogno di essere sostituita o nel migliore dei casi assistita da un altro senso, quest’altro viene a sostituire, a ricostituire la funzione di “connessione” della visione con la realtà, con la verità. Dopo quasi 80 anni di violenza in Colombia, di eccessiva saturazione di immagini di morte, il senso della vista è spossato, atrofizzato, malato, risentendone anche la costruzione della memoria storica a cui questa è strettamente legato. Per alleviare in qualche modo la perdita della memoria storica, che ci permette di rivedere il passato, trasformare il presente e immaginare un futuro migliore per il nostro Paese, ho voluto creare un dispositivo che fungesse da protesi per la visione. Questo dispositivo è concepito per utilizzare il suono e l’ascolto come veicolo per la riparazione della memoria. Nel suono troviamo le voci delle vittime della violenza, la voce dei leader sociali, delle proteste sociali, il rumore della violenza di stato, gli abusi della polizia, il dolore di chi piange i propri morti. Il dispositivo consiste in un adattamento low tech a due paia di occhiali. La capacità degli occhiali di migliorare, di aumentare la visione è sostituita da una protesi sonora. Un sistema che permette di riprodurre i suoni, le voci, archivi sonori tratti dall’attuale protesta sociale scoppiata nel 2019, come reazione alle ingiustizie, alla repressione e alle politiche corrotte e insensate dell’attuale governo. I suoni riflettono il malcontento di un popolo colombiano stanco della corruzione, dell’oblio e dell’indifferenza della classe politica. Sono le testimonianze della strada, di persone che protestano contro uno Stato fascista, contro l’uso eccessivo della violenza da parte dell’esercito e della polizia, che ha costantemente violato i diritti umani e limitato il legittimo diritto alla protesta sociale. Il dispositivo riproduce ininterrottamente e senza pause, file registrati da vari media, tra aprile e maggio 2021, durante lo sciopero nazionale e le proteste di varie regioni e città del Paese. Il dispositivo riproduce il clamore di un popolo che cerca un cambiamento radicale e la fine della violenza di più di 900 leader sociali dal 2016 (Piú di 80 solo nel 2021), la maggior parte dei quali è rimasta impunita. Il sistema riproduce le voci, le canzoni, gli spari, le bombe, le lacrime e l’angoscia vissute dalle persone durante queste proteste. Il suono non è un suono chiaro e limpido, ma è acuto, tagliente, frammentato come il dolore stesso che vuole manifestarsi, ma intrappolato davanti al vetro degli occhiali. Gli occhiali, sebbene trasparenti, non lasciano passare il suono, non lo lasciano fluire o diffondersi liberamente. Gli occhiali sono allo stesso tempo una metafora dei media, che, manipolati, fungono da filtri della verità, deformandola, deviandola e trasformandola in strumento politico. Con poche eccezioni, sembra che l’intero sistema dei media sia progettato non per informare, ma piuttosto perché la verità non venga mai a galla. Allora, per ascoltare, lo spettatore deve essere più attento, avvicinarsi un po’ di più al dispositivo, non essere il tipico turista ignaro, ma piuttosto lo spettatore attivo, partecipante. Avvicinandosi, l’utente sentirà una massa sonora da cuiscaturiscono grida di angoscia, canti, inni, l’espressione di un popolo che vuole essere ascoltato.
“[el] mito de Medusa recuerda en primer lugar que el horror real es fuente de impotencia. […] Pero el horror reflejado, reconducido como imagen […] puede ser fuente de conocimiento, a condición, sin embargo, que uno comprometa su responsabilidad en el dispositivo formal de la imagen producida” (Georges Didi Huberman, Images malgré tout, Editions du Minuit, París 2003, p.221. Traducción española, Imágenes pese a todo. Memoria visual del holocausto, Paidós, Barcelona, 2004.)
In Minima Lumina, gli occhiali/oggetti sonori, fanno da “scudo-specchio che salva Perseo dallo sguardo mortale e paralizzante della Medusa” (Adriana Valdés, Alfredo Jaar, Immagini tra culture, Art Nexus-42, Dicembre 1989). Il dispositivo devia lo sguardo che cade nell’oblio, che lo pietrifica e lo riconduce all’immagine mentale, fresca, presente, prodotta dai suoni che riattivano i meccanismi naturali di conservazione della memoria. Questo aggiornamento della memoria permette, nonostante tutto, nonostante l’oscurità imperante, la possibilità di avere una luce di speranza.
Giovanni Paolo Randazzo

Anno

2021

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Minima Lumina #1
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Minima Lumina #2
Audio completo – Minima Lumina #1
Audio completo – Minima Lumina #2

Biografia

Giovanni Randazzo è un new media and visual artist colombiano, laureato presso l’Università di Vincennes, Paris 8 (Francia), con un Master in Arte Contemporanea e New Media presso la stessa Università. Attualmente insegna al corso di installazione audiovisiva presso il dipartimento artistico dell’Universidad de Los Andes. La sua ricerca si concentra sull’uso di nuove narrazioni visive, l’incorporazione di nuove tecnologie nell’arte e l’appropriazione del linguaggio cinematografico nell’arte contemporanea.

Attualmente il suo lavoro si è concentrato sullo sviluppo di progetti multimediali, installazioni e video installazioni che spesso comportano l’utilizzo di nuove tecnologie e che generalmente nascono dall’incrocio tra arte, scienza e tecnologia. Le sue opere sono il risultato di riflessioni sulla percezione del tempo, l’impatto della tecnologia sul nostro modo di vivere, la fragilità del futuro dell’umanità come conseguenza della voracità dell’uomo nell’uso delle risorse naturali. Il suo approccio artistico e la sua ricerca cercano anche di mettere in discussione il ruolo di potere nella produzione di diversi tipi di violenza e migrazione della popolazione. La sua pratica artistica ha avuto uno sviluppo di lunga data nel campo della pittura, scultura e fotografia. Ha esposto in gallerie, istituzioni e spazi indipendenti in Francia, Italia, Germania, Spagna e Colombia e attualmente vive a Bogotá, in Colombia.

Formazione accademica

2015 MFA in Contemporary Art and New Media. University Paris VIII. Parigi Francia.
2003 BFA in Art and New Media. University Paris VIII. Parigi Francia.
1999 BFA studies in art. Accademia di Belle arti di Brera. Milano, Italia.
SCHOLARSHIPS AND RESIDENCIES
2016 Artistic residency, Los Nogales. Bogotá Colombia.
2001 Socrates-Erasmus Scholarship, Cinema and Visual Arts. University Paris VIII. Parigi Francia.
2000 Lombardia Region Scholarship, Italia.

Mostre personali

2014 Retrospective. Awarehouse Gallery. Bogotá Colombia.
2013 DISTOPIA. LLA Gallery, Bogotá, Colombia.
2011 SPLEEN. HB55 Kunstfabrik, Berlino, Germania.
2010 Psicografía Fantástica. 1/4 Art Gallery. Bogotá, Colombia.
2008 Cartografía Intima. Artecámara. Chamber of Commerce of Bogotá, Colombia.
2007 El Jardín de las Delicias. Luis Pérez Gallery. Bogotá, Colombia.
2006 Paysages Interieurs. Selam Art Gallery. Parigi, Francia.
2004 Giovanni Randazzo, peintures recentes. Selam Art Gallery. Parigi, Francia.

Mostre collettive

2019 Pintura Inmortal II, El Museo Gallery, Bogotá, Colombia.
2019 Campamento. Plural Cultural Node. Bogotá, Colombia.
2018 Pintura Inmortal, El Museo Gallery, Bogotá, Colombia. Otras Naturalezas, Fundación Gilberto Alzáte Avendaño, Bogotá, Colombia.
2017 Voltage, 4th Salon of Art and Technology, Bogotá, Colombia.
Utopía-Distopía, un futuro imperfecto, Poliedro Arts, Tabio, Colombia.
OtrO, Permanente Art Space. Bogotá, Colombia.
2016 Deep Surface. Nest Art Center. Bogotá, Colombia Dark Matter. Permanente Art Space. Bogotá, Colombia
2015 (R)evolución de un Himno. Subjective Atlas of Colombia. Chamber of Commerce of Bogotá, Colombia.
2014 SHUFFLE. Awarehouse Gallery, Bogotá, Colombia.
2011 FACES/PLACES/SPACES. HB55 Kunstfabrik, Berlin, Germany. Lichtberg – Herzberg. HB55 Kunstfabrik, Berlino, Germania.
2010 Tra n si ti It is n art. Transit Lab. Milano, Italia.

Curatela

2019 Tercer Espacio, Plural Cultural Node. Bogotá, Colombia.
2014 SHUFFLE. Awarehouse Gallery. Bogotá, Colombia. 2011 FACES/PLACES/SPACES. HB55 Kunstfabrik, Berlino, Germania.
2011 Lichtberg – Herzberg. HB55 Kunstfabrik, Berlino, Germania.

Esperienze e insegnamento

2020 Since August 2016 – Professor of the Audiovisual Installation chair. Art Department, Los Andes University. Bogotá Colombia. 2
016 January – June 2016 – Professor of the Media V Chair. Art Department, Jorge Tadeo Lozano University. Bogotá, Colombia. Teacher of the Basic media workshop: Pre-photography Chair. Jorge Tadeo lozano University. Bogotá Colombia.