Italia – Artista

Giovanni
Pinosio

Nome opera

“Senza titolo”
Sono sempre stato affascinato dalla bellezza del corpo, dalla sua potenza e dalle sue molteplici espressioni. Da quando disegno il corpo nello spazio, attraverso il filo di ferro, mi stupisco sempre delle linee che lo costituiscono e della moltitudine di segni intangibili che il corpo traccia nello spazio attraverso il movimento. Con il filo di ferro voglio dar vita a queste linee e renderle visibili, creando tessiture di corpi in movimento e in continuo dialogo tra loro. Mi piace definirla “scultura in divenire”: non de-finita, non chiusa, la scultura sembra volersi continuamente allargare. Questa è per me una nuova “tela” sulla quale esprimere la mia poetica, ponendomi in quella zona di confine tra arte, artigianato e design che contraddistingue alcune delle mie produzioni. Lavoro infatti partendo da un’istintualità volutamente disordinata, per poi curarla e valorizzarla con particolare attenzione al dettaglio. Ecco che in quest’opera nascono, da una serie di segni e graffi casuali, silhouettes di corpi in filo di ferro, successivamente verniciato in bronzo. I corpi, intrecciandosi tra loro, escono dalla forma rigida della “tela” e si sviluppano nello spazio circostante. Le pose sono casuali, come è casuale il loro intreccio. Le diverse figure si generano l’una dall’altra. Ciò che conta è il movimento che è colto nel suo divenire e nel suo articolarsi. Per questo l’opera diventa leggibile nel tempo oltre che nello spazio.
Giovanni Pinosio

Anno

2021

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“Senza titolo”

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“Senza titolo” – Dettagli

Biografia

“C’è un momento preciso nella mia vita che ha segnato la nascita del mio linguaggio artistico. Un pomeriggio, io e mio fratello siamo a casa da soli. Trovo un gomitolo di lana azzurra e comincio a costruire una trama: collego il filo alla maniglia della finestra, poi mi arrampico su un mobile per raggiungere una mensola, e dalla mensola alla porta, e dalla porta alla zampa del tavolo… Alla fine ho riempito la stanza di linee azzurre: mi chiamo Giovanni, ho sette anni e da grande voglio fare l’artista.”

Le mie opere sono sculture in filo di ferro, puri disegni in uno spazio libero. Sono nato a Mestre (Venezia) nel 1991, e nel 2017 mi sono diplomato in Scultura all’Accademia di Belle Arti di Venezia, sotto la guida per professor Giuseppe La Bruna. Dal 2014 al 2018 sono stato Tutor in Anatomia Artistica per la professoressa Patrizia Lovato. Nel corso dei miei studi ho approfondito il disegno anatomico, che poi ho reso tridimensionale applicandolo alla scultura e usando il filo di ferro. Questo materiale, forte e delicato al tempo stesso, collega per me il disegno alla scultura e viceversa, raffigurando corpi e oggetti la cui struttura interagisce con lo spazio che la circonda. Lavorare col filo di ferro mi affascina per ciò che suscita in me: la riflessione, l’attesa, il silenzio, la relazione, l’intreccio ma soprattutto ma musicalità di una linea che viene lavorata in modo armonico e continuo. Dal 2014 a oggi, i miei lavori sono stati riconosciuti e apprezzati da galleristi, curatori e critici, ed esposti in mostre collettive e personali. Grazie alle mie opere, ho vinto i premi Project Art Lab nel 2016 e Timeraiser Italia nel 2019. La mia ricerca artistica mi ha portato a produrre anche oggetti d’arredo, come decorazioni, lampadari, soprammobili, su richiesta di committenti privati e pubblici, di negozi e altri esercizi commerciali, anche in collaborazione con il designer Andrea Vianello. Dal 2016 organizzo, per associazioni e spazi culturali del mio territorio, workshop e lezioni di scultura in filo di ferro, per diffondere questa pratica artistica. Vivo e lavoro a Mira, in provincia di Venezia.

Carriera artistica / Mostre
2020: Sovra_Strutture, a cura di Adolfina De Stefani, testo critico di Marco Duse [link]. Gallerie Visioni Altre [link], Campo del Ghetto Novo, Venezia. 2019: Un filo di voce, a cura di Visioni Altre, testo critico di Barbara Codogno [link]. Oratorio di Santa Maria Assunta, Spinea (Venezia).
2019: TerritoriOmbra – La mia ombra (collettiva). Corte Legrenzi, Mestre (Venezia).
2018: Intrecci contemporanei (collettiva), a cura di Gaia Lionello. Casa Raiffeisen, San Vigilio di Marebbe (Bolzano).
2018: Sentieri nell’Arte – Tra la terra e il cielo (collettiva). BALDOfestival [link], Valle del Tasso (Verona).
2018: ArtSilart (collettiva). Villa Memo Giordana Valeri, Quinto di Treviso (Treviso).
2018: Il libro Illeggibile. Omaggio a Bruno Munari (collettiva), a cura di Adolfina De Stefani e Luciana Zabarella. Villa Farsetti, Santa Maria di Sala (Venezia).
2017: Linguaggi 20 – Academy (collettiva), a cura di Siro Perin. ELLE Galleria, Preganziol (Treviso).
2017: Mercatino dei Granai (mostra mercato). Hotel Cipriani, Giudecca (Venezia).
2017: Venice Fashion Night (collettiva), a cura di Saverio Simi De Burgis. GAS Store, Venezia.
2017: Galleria in Galleria (collettiva), a cura di Angeloni Fine Arts. Galleria Mateotti e Corte Legrenzi, Mestre (Venezia). 2017: Le ali di Icaro non sono di cera (collettiva), a cura di Valerio Vivian. Villa Contarini dei Leoni, Mira (Venezia).
2017: Vizi e virtù (collettiva), a cura dell’Associazione Culturale Arti Visive Riviera del Brenta. Piazza Cantiere, Dolo (Venezia).
2017: Ti spiego Bottega d’Interni per filo e per segno. Bottega d’Interni, Spinea (Venezia).
2016: Sentieri nell’arte – Natura (collettiva). BALDOfestival [link], Valle del Tasso (Verona).
2016: Project Art Lab (residenza artistica), a cura di Damiano Fina. Project Officina Creativa, Vicenza.
2015: Biennale di scultura: “In terra, acqua e aria”. Piazzola sul Brenta, Padova.
2014: Eroticamente (collettiva), a cura di Eva Czerkl. Art & Events Center, Milano.